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domenica 8 aprile 2018

Infuso di foglie di ulivo e oleuropeina.

L’oleuropeina è il principale polifenolo presente nelle foglie e nei frutti dell’olivo; essa si ritrova nell’olio extra vergine di oliva sia nella forma legata a una molecola di glucosio (glicata) che nella forma non glicata. Da tempo i polifenoli naturali hanno attratto crescente interesse per le loro proprietà benefiche nei confronti di numerose malattie, che vanno dal cancro alle patologie cardiovascolari, al diabete, alle malattie neurodegenerative e, più in generale, per la loro capacità di contrastare l’invecchiamento di cellule, tessuti e dell’intero organismo. Tali proprietà non sono limitate al loro noto potere antiossidante ma vanno ben oltre; gli studi più recenti hanno iniziato a dimostrare l’effettiva efficacia clinica sull’uomo della somministrazione di polifenoli e a svelare i meccanismi molecolari e cellulari con cui queste sostanze esplicano tali effetti e che sono alla base delle virtù nutrizionistiche comunemente associate alla così detta “Dieta Mediterranea”.  I risultati dei trial clinici condotti, insieme ai dati epidemiologici e sperimentali disponibili supportano in modo consistente l’effetto di protezione che si associa all’assunzione giornaliera di oleuropeina attraverso l’uso di preparati nutraceutici consistenti in estratti di foglie di olivo arricchiti della sostanza.  I dati forniti dalla ricerca scientifica sono particolarmente significativi per quanto riguarda gli effetti antineurodegenerativi e anti-diabetici dell’oleuropeina. I primi sono stati riportati grazie a una serie di studi effettuati sia su cellule neuronali in coltura che su animali modello, in particolare topi geneticamente modificati al fine di mimare una situazione cerebrale simile a quella presente nel morbo di Alzheimer, la principale forma di demenza associata all’invecchiamento nell’uomo. In questi topi la somministrazione di oleuropeina con il normale pasto in dosi equivalenti a circa 200-300 mg nell’uomo ha effetti chiaramente benefici in termini di prestazioni cognitive, che si mantengono a livelli comparabili con quelli di topi normali della stessa età. A livello istopatologico e cellulare, tale effetto pu  essere ricondotto alla riduzione del carico di placche amiloidi (che caratterizzano la malattia) e della risposta infiammatoria e, parallelamente, a una forte stimolazione della risposta autofagica, che protegge la cellula contro la tossicità delle placche e ne stimola il riassorbimento. Questi effetti, che mostrano una chiara dosedipendenza, sono simili a quelli prodotti da altri polifenoli (resveratrolo, curcumina, epigallocatechine) e possono, almeno in parte, essere ricondotti alla mobilizzazione del calcio dai depositi intracellulari con la conseguente attivazione di segnali che risultano nell’attivazione dell’autofagia. E’ stato inoltre dimostrato che l’oleuropeina pu  ridurre direttamente il carico di placche amiloidi favorendo una via che riduce la produzione del peptide precursore delle stesse. Inoltre, studi recenti su altri polifenoli dimostrano effetti di tipo epigenetico, consistenti nella modulazione dell’espressione di particolari set di geni in seguito a modificazioni chimiche reversibili della cromatina che non alterano il patrimonio genetico ma il modo in cui questo si esprime. Questi studi spiegano gli effetti antitumorali di tali polifenoli e, presumibilmente, anche quelli esercitati dall’oleuropeina, attraverso la regolazione dell’attività di enzimi coinvolti nelle modificazioni chimiche della cromatina.  L’azione antidiabetica dell’oleuropeina è supportata da recenti trial clinici. Uno di questi ha mostrato che la somministrazione giornaliera di circa 50 mg del polifenolo per 12 settimane a un gruppo di soggetti di mezza età, sovrappeso e pertanto a rischio per lo sviluppo del diabete di tipo 2 ha ridotto la glicemia e migliorato sia la secrezione che la sensibilità all’insulina. Un altro studio condotto su soggetti umani con diabete di tipo 2 a cui erano somministrati 500 mg al giorno di oleuropeina per 14 settimane ha mostrato un significativo miglioramento dell’omeostasi del glucosio, con riduzione dell’emoglobina glicosilata e dei livelli di insulina a digiuno, mentre in ratti trattati con oleuropeina è stata notata una riduzione della digestione e dell’assorbimento dell’amido. Altri studi hanno dimostrato che in vitro l’oleuropeina impedisce l’aggregazione amiloide dell’amilina, un peptide secreto insieme all’insulina dalle cellule beta del pancreas, i cui aggregati sono ritenuti co-responsabili della sofferenza cellulare che si accompagna all’insorgenza del diabete di tipo 2. L’efficacia dell’oleuropeina nel contrastare sia l’insorgenza del diabete di tipo 2 che alcune delle sue conseguenze pu  essere inquadrato in un effetto più vasto di protezione nei confronti della sindrome metabolica. Infatti, altri studi hanno dimostrato che nei topi l’oleuropeina attenua la steatosi epatica e riduce l’obesità indotte da una dieta ricca di grassi. L’effetto anti-obesità e di modulazione dell’omeostasi del glucosio era stato precedentemente riportato anche per altri polifenoli vegetali.  In conclusione, i dati scientifici disponibili supportano in modo convincente l’efficacia dell’assunzione giornaliera di dosi consistenti di oleuropeina ai fini della prevenzione di patologie legate all’invecchiamento quali la demenza senile e il cancro, o a dismetabolismi quali il diabete di tipo 2 e la sindrome metabolica. La costanza dell’assunzione quotidiana di dosi consistenti di oleuropeina attraverso la supplementazione, con prodotti nutraceutici, del normale contenuto della sostanza nell’alimentazione appare pertanto utile e raccomandabile al fine di prevenire e curare la sindrome metabolica e il diabete melliti di tipo 2, anche in considerazione dell’assenza di effetti collaterali legati all’assunzione di oleuropeina. 


mercoledì 28 febbraio 2018

Dall'olivo, un sogno......




I costumi della nostra epoca ci portano a vivere in un ambiente che non è piu' sano come una volta: l'acqua e l'aria risultano inquinate, abbiamo uno stile di vita stressante, rispetto a quello dei nostri antenati, tendiamo a dormire poco e fare poca attività fisica. Tutti questi fattori ci espongono al danno dei radicali liberi.
Il segreto per ritrovare e conservare il benessere è quello di intrattenere un buon rapporto con la natura, coltivato, in primo luogo, attraverso la giusta alimentazione.
Per quanto riguarda la frutta e la verdura che assumiamo, tuttavia, va notato che la concentrazione dei principi attivi presenti all'interno di una pianta, non è costante, ma soggetta a variazioni in relazione a diversi fattori. Importante focalizzare la nostra attenzione sui fattori di variabilità artificiali che agiscono dopo la raccolta, durante  la conservazione; è intuibile quanto difficoltoso possa essere diventato introdurre nel nostro organismo un giusto numero di antiossidanti unicamente da frutta e verdura!
La pianta dell'olivo, simbolo di longevità e resistenza,  è conosciuta per avere un'altissima concentrazione di vitamine, flavonoidi e polifenoli.
La curiosità di questa pianta è che la concentrazione maggiore di polifenoli e molecole antiossidanti non risiede tanto nei frutti quanto nelle foglie, al cui interno si celano acido elenolico, oleuropeina, tirosolo, idrossitirosolo ed altre importanti molecole.
L'infuso di foglie di ulivo Olife, prodotto e distribuito dall'azienda italiana Evergreen life è attualmente il prodotto numero uno per potenzialità antiossidanti.
Da poco tempo collaboro con questa azienda, e ho toccato con mano la serietà del marchio, supportato da una famiglia di imprenditori, dal Presidente Livio Pesle al vice presidente Luigi Pesle, che in pochi anni hanno inseguito un sogno, condividendolo con quanti sono intenzionati a divulgare e far conoscere i prodotti a base di infuso di foglie di ulivo, brevettato con il termine Olivum.
Per ogni informazione potete visitare il sito che l'azienda mette a disposizione per chiunque voglia collaborare, nel mio caso www.evergreenlife.it/marcoparodi oppure telefonarmi al 348 2767229.


venerdì 15 dicembre 2017

L'infuso di foglie di ulivo Olife

 
 
Analizziamo punto per punto benefici e proprietà delle foglie di ulivo provati dalla scienza: il primo è la riduzione della pressione sanguigna. l’estratto di foglie di ulivo si è mostrato un ottimo rimedio naturale per abbassare la pressione arteriosa. Dal momento che i farmaci normalmente utilizzati hanno spesso effetti collaterali, l’importanza dell’estratto di foglie di ulivo non è da sottovalutare.
Il secondo beneficio è quello del miglioramento della funzione cardiovascolare: l’estratto di foglie d’ulivo può annullare lo stress cardiovascolare e ridurre l’infiammazione.
Il terzo beneficio riguarda il diabete: L’estratto di foglie d’ulivo è in grado di ridurre la glicemia, dal momento che i polifenoli in esso contenuti giocano un ruolo vitale nel ritardare la produzione del glucosio, che causa malattie infiammatorie come il diabete.
Un altro effetto positivo delle foglie d’ulivo è il loro effetto sulla funzione cerebrale. l’oleuropeina, uno dei componenti principali nelle foglie d’ulivo, potrebbe ridurre i sintomi e l’incidenza delle malattie legate all’età; essendo un antiossidante, aiuta a combattere il danno compiuto dai radicali liberi e proteggono il cervello dalla perdita di memoria.
Dolori e gonfiore nelle articolazioni potrebbero essere sintomo di infiammazione; dal momento che l’estratto delle foglie di ulivo rinforzano il sistema immunitario, agiscono come rimedio naturale per questi tipi di problemi.
Diversi studi mostrano che le malattie cardiovascolari e i tumori sono meno diffusi nel Mediterraneo a causa del largo consumo di olive e olio d’oliva. Uno studio del 2015 ha mostrato che la dieta mediterranea, ricca di antiossidanti, migliora la funzione cognitiva: dal momento che lo stress ossidativo è legato al declino cognitivo, che è un fattore di rischio per la demenza, l’assunzione quotidiana di antiossidanti può fare la differenza.
Uno dei modi per godere dei benefici delle foglie d’ulivo è usare un estratto, che può essere acquistato in erboristeria. Per esempio, è possibile aggiungere 5-10 gocce di estratto alla propria crema per il viso, o a una lozione corpo o a un detergente. Chi ha un albero d’ulivo può inoltre utilizzare le foglie per fare un infuso: dopo averle lavate, bisogna farle essiccare in forno, tritarle e lasciarle in infusione in acqua bollente per almeno 10 minuti. Se il sapore risulta troppo amaro, è possibile aggiungere miele o limone. Attenzione però al dosaggio; se si vuole fare a casa un infuso o estratto di foglie di olivo non è così semplice e si rischia che il procedimento sbagliato non abbia gli effetti positivi desiderati, oltre al rischio di assumere dosi eccessive. In tal caso è meglio andare sul sicuro procurandosi un integratore certificato dal Ministero della Salute.

Dove si compra?

Sul sito www.evergreenlife.it/marcoparodi

lunedì 28 novembre 2016

Utilizzo del Red Man in Snakm-Piemonte

Per fornire uno strumento di preparazione consono ai nostri allievi e soci praticanti inseriamo in una cadenza mensile la simulazione con il Red Man aggressore durante le sedute in palestra. Le modalita' di allenamento con il Red Man sono infinite; si va dalla situazione critica simulata per poter trovare una via di fuga nel minor tempo possibile a seguito di minaccia di aggressione, alla  difesa corpo a corpo a seguito di aggressione applicata, dalla minaccia di aggressione sotto stress indotto, all'applicazione delle tecniche imparate per testarne la reale efficacia.
Ma come deve comportarsi un allievo davanti ad un red man?
Innanzitutto bisogna che l'istruttore prima di iniziare un allenamento come sopra, detti regole chiare e comprensibili: l'ambiente ove si svolge l'azione, il tipo di azione, il tempo a disposizione,  la giusta risposta, e le cose da non fare sono i punti fondamentali per una buona riuscita dell'allenamento.
Spesso gli allievi mi chiedono in che modalita' devono relazionarsi: effettivamente un istruttore che si cala nei panni del red man aggressore da' per scontate alcune variabili che poi, nei fatti, tanto scontate non sono. Partiamo dall'ambiente ove si svolge l'azione: puo' essere un tatami quadrato di  3 metri per lato, oppure un tatami molto piu' spazioso, un corridoio, una stanza semibuia, una stanza con rumori assordanti, la cabina di un ascensore. L'ambiente in cui si svolge l'azione è fondamentale quanto a risposte da parte dell'allievo sotto stress: fuga o prosecuzione dell'attacco sono le due possibili opzioni sulle quali lavorare. Il tipo di azione deve essere chiarita molto scrupolosamente: che cosa vuole vedere l'istruttore dal suo allievo? La tecnica precisa e perfetta oppure la velocità di reazione? L'attesa di un ulteriore affronto oppure l'aggressivita' soverchiante? Il saper prendere tempo o il voler bruciare ogni singolo secondo? E qui dobbiamo riferirci al tempo a disposizione, una variabile molto insidiosa: come si percepisce un minuto di cronometro mentre si viene attaccati ? Quanto ci impiega la sabbia della clessidra ad esaurirsi nella caduta mentre siamo oggetto di attenzioni pesanti da parte di un red man in uno spazio angusto e senza immediata via d'uscita?
E poi, mi si chiede, cosa bisogna realmente fare davanti ad un red man? Anche in questo caso, dipende dal contesto, dal tipo di sollecitazione e dal tipo di risposta che si pretende.
In palestra tendenzialmente il red man deve poter essere in grado di applicare amichevolmente un certo tipo di aggressione all'allievo spronandolo a reagire nel migliore dei modi. Un  tacito accordo per poter far fare bella figura all'allievo che si difende dimostrandogli l'efficacia della tecnica acquisita ma ad un patto, appunto, che la tecnica sia fatta bene; pena, la totale "rigidita' e ritrosia" del red man che "non capendo" l'input si rifiuta di assecondare l'output mandando il piu' delle volte in affanno l'indaffarato allievo. Ancora, sempre in palestra, il red man puo' sembrare amichevole nei confronti della sua preda cercando di confonderlo per poi attaccarlo repentinamente; si richiede all'allievo massima diffidenza , sapersi muovere sul tatami senza farsi cogliere in una posizione ingenua e accomodante e attendere l'attacco per potersi districare velocemente e uscire di scena. Mai attaccare per primi il red man, ne verrebbe meno l'art. 52 C.p. !
Puo' essere richiesto un confronto di full contact e a quel punto l'allievo operera' secondo regole di massima sportività rendendo pan per focaccia ai calci e pugni che gli vengono inferti, solitamente sotto un minuto di tempo. Raccomando sempre la postura da mantenere: mai gambe aperte! Leggermente defilati, la guardia sale solo se attaccati, cosi' come le gomitate, le ginocchiate, i calci e i pugni. Sotto alla corrazza del red man aggressore esiste un essere vivente che non va torturato e ucciso: non si colpisce alla gola, una volta messo in leva un arto non lo si spezza, se il red man e' a terra non lo si colpisce, al massimo lo si immobilizza. Non si distoglie lo sguardo dal red man nemmeno se dall'esterno del tatami si viene chiamati a gran voce. L'allievo deve ricordare che se il red man e' messo in difficolta' tendenzialmente e' perché in difficoltà ci si è fatto mettere, promuovendo una serie di risposte date dall'allievo che fino ad un determinato momento sono risultate positive. Il colpo di grazia come si vede nei film non esiste nei confronti del red man, sia ben chiaro! Mi riferisco ai miei allievi e soci della ASD Snakm-Piemonte: approfittate sempre nel migliore dei modi dei test con Red Man aggressore: è un momento in cui dovete darvi delle risposte, o meglio, dovreste sapervi dare delle risposte concrete. Pensate al fatto che in quel momento potete picchiare chi vi fa sudare e faticare, prendendovi delle gustose rivincite. E non abbiate mai pieta', sportivamente parlando. Il red man è una strana creatura bipolare, e pietà di voi non ne avra' mai.
Deorsum numquam!



venerdì 9 settembre 2016

Krav maga? Non me la sento...







Mi capita spesso, e lo ammetto con un certo malcelato rammarico, di parlare con persone, soprattutto donne (ma non pensiate che la percentuale nei confronti con gli uomini sia cosi' alta...) che al solo pensiero di uscir da sole, o di percorrere un tratto di strada poco frequentato, semmai anche poco illuminato, cadono nella paranoia da "potenziali vittime di  aggressori".
In effetti non hanno tutti i torti, e capisco pienamente le loro paure, ma quando chiedo loro di trovare una soluzione a questa loro paranoia immanente e persistente, lasciano al fato o alla volontà di Dio, la nefasta probabilità che l'evento si manifesti,  scongiurandone ovviamente gli esiti piu' drammatici.
Si mettono nelle mani di Dio. Vedono in una probabile aggressione, un evento, o meglio una calamità naturale come un sisma, di fronte al quale non ci si puo' fare niente, niente altro che sperare che i danni siano lievi, tutto sommato. Sperare. Pregano e sperano.
Chiedo a queste persone cosa potrebbero fare, quindi , per ovviare a questa eventualità. Oltre a sperare, ovviamente.
- " e cosa posso fare...c'è poco da fare, questo mi dà una ramata di botte e si prende la borsetta e il cellulare...."-  mi sento rispondere - "..perché poi, sai...mica te lo aspetti..."
Infatti non te lo aspetti, è vero. Nessuno ti dice che ti sta per sorprendere con malevoli intenzioni, certo.
Mi rivolgo alla stessa persona proponendole un corso di autodifesa generico, senza per forza di cose parlare di judo, karate o pugilato. Rimangono impassibili. In un caso mi è stato addirittura detto
- " ma vedo cinture nere che si fanno picchiare lo stesso..."
Le propongo allora  di "migliorarsi" armandosi di uno stile di vita sano e speciale, frequentando persone leali e di ogni eta':  iscriversi ad un corso di krav maga, in zona , ma solo a nominare questo termine noto i suoi occhi sgranarsi e la bocca assumere una forma circolare di infantile stupore, uno stupore sincero , misto a scetticismo.
-"..ma non sono portata...mi sento...come dire...goffa.." risponde guardando un punto fisso sul pavimento, per poi distogliere lo sguardo altrove.
-" e poi non ho tutto questo tempo..tra il lavoro e gli impegni..."
Solitamente propongo di frequentare un corso di krav maga diretto da personale qualificato senza mai voler condizionare la persona con cui sto parlando. Anche perché il corso in questione, quello in zona per intenderci, lo offro io.
Fin troppo evidente un interesse personale dietro alla proposta del krav maga.
Ma del resto non sono un venditore, in particolare ho sempre creduto di rispettare le opinioni e le idee delle  persone con cui ho a che fare. Per questo motivo non potro' mai essere un venditore di false certezze, corsi e stages formativi scacciadiavoli.
Concludo il mio dialogo con la persona ormai avvinta dall'idea che lo Stato debba fare qualcosa per frenare questa delinquenza, per fermare questi immigrati, per arginare il problema degli stupri, per sconfiggere le stragi del sabato sera, per combattere l'ISIS, e quello che ha poi bisogno di certezze sono io, alla fine.
-"E speriamo bene. Il sindaco dovrebbe fare qualcosa. I carabinieri non si vedono e se li chiami arrivano dopo due ore...." - aggiunge -" e poi sa cosa le dico? bisogna andare in giro armati...solo che poi in galera ci finiamo noi...".
In quanti ragionano cosi? Sono gli  ignavi del mondo contemporaneo. Sono tanti, forse troppi. Peccato che tra questa moltitudine si annoverino molte donne. Non sanno prendere una decisione su cosa fare per ovviare a determinate paure, tentennano, rimuginano e rinunciano. Puntano il dito su quello che si aspettano che gli altri facciano, ma restano immobili nella loro "campana di vetro" di confort . Non osano prendere una posizione che sia quella, se non l'immobilismo conveniente e deprimente.
Dante, da uomo medievale che era, li colloco' nell'Antinferno. Nemmeno in un determinato cerchio o girone dell'Inferno in quanto persino gli inferi non li contemplavano. La concezione che i medioevali ebbero degli ignavi era molto piu' dura e sprezzante rispetto a quella che abbiamo noi oggi, pervasi di tolleranza e democrazia nei confronti di tutti.
Era inconcepibile, anticamente, che un cittadino non prendesse posizione, che non si identificasse nei valori sociali e politici del tempo. Oggi l'ignavia non è piu' un valore cosi' tanto deprecabile, e forse perché alla fine , per le classi dominanti è molto piu' conveniente amministrare e spaventare masse di pecoroni che non sanno andare in altre direzioni se non quelle imposte dalle mode, dai consumi, e dalle paure. Non vorrei , concludendo, dimenticare le parole di Virgilio che cosi' si rivolse a Dante :

«Dicerolti molto breve.
       Questi non hanno speranza di morte
e la lor cieca vita è tanto bassa,
che ’nvidiosi son d’ogne altra sorte.
       Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa». 

sabato 30 luglio 2016

Pronti per ricominciare?

Il periodo estivo coincide, per alcune associazioni sportive, ad un quadrimestre di stacco voluto. Questo per svariati motivi: la minor affluenza degli allievi al corso i quali ben si dedicano a tutt'altre faccende, ferie incluse. La consapevolezza maturata dagli stessi di aver concluso un percorso, con il superamento del relativo esame, e pertanto con una necessaria parentesi di riposo. La preparazione e gli aggiornamenti cui devono sottostare applicandosi con caparbietà gli istruttori: durante il periodo estivo per gli istruttori di krav maga  sono da affrontare impegni fisici e mentali non trascurabili. Ho sempre paragonato il periodo estivo al labirinto del Minotauro: ti devi destreggiare da un corridoio all'altro e vedertela con la durezza di un eventuale incontro con il maestro che ti erudisce per il proseguimento del tuo cammino. Sudore e fatica. Quello che tengo a raccomandare a tutti gli allievi della mia associazione sportiva è di non lasciarsi andare durante il periodo estivo a pericolose e infruttuose digressioni, rispettando semplici accorgimenti: curare una alimentazione varia e povera di dolciumi, farina tipo 00, sale e latte.
Ci si concede il gelato e qualche pinta di birra, eccome.  Ma l'estate è una sirena tentatrice, e questo purtroppo lo so bene: pizze come fossero ostie alla santa messa, birre, vini bianchi freschi e frizzantini, aperitivi,  vaschette di gelato come acquasantiere, grigliate, salsine varie, intingoli e quanto piu' di prelibato e ghiotto possa tentarci. Va tutto bene, o quasi, ma occhio alle quantità!
Altro accorgimento: muoviamo le chiappe. Basta una camminata a passo sostenuto almeno un'ora al giorno, semmai non proprio nelle ore piu' calde (e fino a li'....).
Bere acqua. Questo ve lo ricordano anche al telegiornale. A parte la battuta, l'acqua non gassata possibilmente in aggiunta a succo di limone è una doccia interna per il nostro organismo appena alzati, a stomaco vuoto; innumerevoli sono i  vantaggi!
Esercizi con i pesi: potenziare la muscolatura è un obbligo! Per tutti quelli che hanno fatto propria la filosofia del krav maga, trovate il tempo e il luogo per farlo e ricordate che una muscolatura tonica è un'armatura, e non c'e' guerriero senza protezioni.
Evitare se possibile di ripresentarsi in palestra in  sovrappeso: il primo mese di corso sarà improntato al recupero della forma fisica, se siete nel peso forma faticherete molto meno e i risultati saranno evidenti.
Ultimo accorgimento: mangiate come volete, nessuno deve permettersi di criticare il regime alimentare del proprio compagno di corso. Il vegetariano mangi da vegetariano, il vegano mangi da vegano, il grufolatore dei Mc Donald's spazzoli pure i suoi vassoi di grassi animali saturi, il fruttariano mangi da fruttariano. Consiglio che posso dare io, nel mio piccolo, è quello di mangiare cio' che fa bene al vostro organismo. I risultati, poi, non tarderanno, sarcasticamente, a farsi notare.
Ultimo consiglio, o accorgimento: fate amicizia con il sole. Con le dovute precauzioni, lasciate che la vostra pelle venga illuminata dai suoi benefici raggi. Con moderazione, e molto rispetto.